Tutto sommato

Sarà una mia impressione, ma quelli che in questi giorni, vedendomi smagrito e incollerito, mi dicono: «Ehi, ma allora quello che scrivi nelle Sei Cose è vero: stai facendo DAVVERO la dieta, pazzesco», hanno tutti la stessa espressione che ne “I Cento Passi” Lo Cascio dedica al suo amico quando gli chiede a bruciapelo: «Sei obbiettivo?»

Ogni volta che, chinando il capo, mormoro: «Sì, è così, sono a dieta», mi aspetto sempre un bel: «E allora fotografami sta minchia!» in risposta.
Invece, nessuno finora mi ha risposto così. Ho ottenuto sempre e soltanto sguardi colmi di umana compassione, uniti al desiderio sincero di sviare la conversazione verso un altro argomento meno doloroso, un atteggiamento comprensibile, per certi versi incredibilmente dignitoso.

Segno che in fondo marxisti e anarchici avevano ragione: l’umanità non è formata da belve assetate di sangue – homo homini lupus – ma da persone buone.
Pettegole – inutile nasconderlo – ma tutto sommato, buone.

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